ARMONICA E PIANOFORTE – Santo Albertini e Edoardo Bruni
F. Schubert: Serenata
P. De Sarasate: Romanza andaluza
J. Brahms: Danza ungherese n. 6
D. Shostakovich: Valzer n. 2 dalla Suite Jazz n. 2
E. Morricone:
Tema d’amore (da “Nuovo cinema paradiso”)
Gabriel’s Oboe (da “Mission”)
Playing Love (da “La leggenda del pianista sull’oceano”)
Tema principale (da “C’era una volta in America”)
Tema principale (da “C’era una volta il West”)
A. Piazzolla:
Ave Maria
Libertango
E. Bruni: Tango di Alice
A. Z. Idelsohn: Hava nagila
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SANTO ALBERTINI
Nato a Trento nel 1938, ha intrapreso lo studio dell’armonica a bocca presso la Scuola del M°Luigi Oreste Anzaghi di Milano, autore dei più prestigiosi metodi per armonica a bocca a livello mondiale. Dopo gli studi si è ulteriormente perfezionato con ricerche approfondimenti e contatti con altri importanti esecutori dello strumento, elaborando una propria tecnica interpretativa connessa ad una attività concertistica che gli ha permesso di ottenere importanti affermazioni e riconoscimenti in manifestazioni, concerti e concorsi in Italia e all’estero. E’ stato Direttore, arrangiatore e armonica solista del “Trio Palbert” che ha concluso la propria lunga carriera nel 2006 per il decesso degli altri due componenti del trio. E’ Presidente dell’associazione “Amici dell’Armonica a bocca” di Trento, www.armonicaamica.it, nel cui ambito svolge un’attività diretta a promuovere la conoscenza e la divulgazione dello strumento con l’organizzazione di corsi, concerti, meeting ecc… Da oltre vent’anni è impegnato a livello nazionale ed internazionale in una feconda attività concertistica in duo con il pianista Edoardo Bruni, esibendosi sempre più spesso e con successo in questa formazione. Si esibisce anche come solista di armonica diatonica tradizionale e in duo con l’arpista Silvia Cagol.
E’ ormai molto raro ascoltare in concerto l’armonica a bocca. Le potenzialità di questo strumento sono enormi e forse maggiori di molti altri strumenti a fiato: per citare solo alcune sue caratteristiche, basti ricordare che l’estensione supera le quattro ottave, il suono è prodotto sia espirando che inspirando, è possibile eseguire note doppie ed accordi, esistono diversi tipi di vibrato e numerosi effetti timbrici particolari (glissando, mandolino, trillo con registro…). L’armonica a bocca ha origine da uno strumento molto antico risalente a più di 3000 anni fa, che si suonava e si suona ancora in estremo oriente: l’organo a bocca orientale. L’organo a bocca occidentale, o armonica, appare solo agli inizi del XIX secolo e inizia la sua diffusione in tutto il mondo alla fine dello stesso secolo. L’armonica più conosciuta è quella diatonica, facile da suonare perché limitata ad una specifica tonalità. Il vero e proprio strumento completo è invece l’armonica cromatica, che permette l’esecuzione di pressoché qualsiasi brano musicale grazie alla sua eccezionale estensione ed alla possibilità (assente nell’armonica diatonica) di eseguire tutte le dodici note della scala cromatica.